Anna Sogno è stata una pittrice italiana del ‘900. Ha dipinto in giro per il mondo dagli anni ’40 al 2004. Andava alla ricerca dell’animo delle diverse civiltà: la fredda e più desolata America delle auto e delle strade, le folle colorate dei caldi mercati birmani, le nevose periferie italiane, le primavere dei paesaggi collinari, i gioiosi colori dei banchetti, dei prati in fiore e delle serre, fino alle drammatiche torri gemelle.

Si recava sui luoghi delle proprie ispirazioni e dipingeva: tele, pennelli, qualche vecchio abito, la sua auto ormai sporca di colore sui sedili. Partiva alla ricerca di realtà vere, semplici, povere. Come scrive Philippe Daverio i suoi quadri ritraggono le “ansie dei luoghi che più significavano l’altra faccia”.

Il tema della periferia che la accompagnerà sempre, in ogni suo viaggio, avrà risvolti diversissimi, contrastanti poiché alle desolate e deserte periferie americane che più tardi ritroveremo nei migliori film di Altman si contrappone l’energia vitale delle folle e dei colori birmani, intensi, gioiosi per tornare poi alle più cupe periferie italiane. Melanconia, tristezza, gioia, colore: tutto le appartiene.

Nella successiva produzione italiana oramai lontana da un oriente caldo, tanto amato e descritto nelle sue tele, ritroverà l’allegria e la gioia di vivere nelle allegre tonalità dei prati in fiore e delle serre. Un’esplosione di colori torna a descrivere i suoi quadri.

Il desiderio di raffigurare sentimenti, che l’ha sempre accompagnata, e che ritroviamo ancora nell’ultima parte della sua opera, quando profondamente colpita dipingerà il drammatico attacco alle torri gemelle, ha le sue radici negli impressionisti. Così dicono di lei Vittorio Sgarbi e Marziano Bernardi che rispettivamente scrivono: “Anna Sogno crede che dipingere sia trascrivere emozioni sulla tela attraverso l’esperienza di un mestiere che, nell’età contemporanea, ha i suoi patriarchi negli impressionisti.”, “La sua vicenda familiare la portò a lavorare in vari luoghi …Naturale dunque che nella sua pittura di radice postimpressionistica non si scorga l’ombra di provincialismo…”.

Il tratto forte, veloce, la pittura eseguita, fino a quando le fu possibile, en plein air, anche questi sono elementi che molto la accomunano al gruppo di pittori parigini “…l’esperienza della Sogno” è “contrassegnata da una struttura compositiva dalla pennellata immediata, decisa, volitiva. Nulla è affidato al caso, ma ogni linea, ogni agglomerato della materia, ogni impasto cromatico, assume una piena rispondenza con il suo linguaggio..” scrive Angelo Mistrangelo.

“Lo stile è deciso, schietto senza eccessiva preoccupazione del comporre” scrive Dino Buzzati.

Allieva di Funi e Carpi all’Accademia di Brera, è una dei pochi pittori postimpressionisti italiani.

Una vita intensamente vissuta, una passione coltivata fino alla fine.

Il suo lavoro è caratterizzato da diversi periodi:
PERIODO AMERICANO
PERIODO BIRMANO
PERIODO ITALIANO (periferie, mercati, fiori)
DISEGNI.

PERIODO AMERICANO

Il periodo Americano va dal 1960 al 1966, i primi tre anni a Philadelphia e poi a Washington.

E’ caratterizzato da vedute di strade di periferia, grosse auto colorate, cimiteri di automobili, grattacieli e autostrade in costruzione.

PERIODO BIRMANO

Il periodo Birmano va dal 1966 al 1969.

E’ caratterizzato da vedute di dorate pagode tra cui lo Shwedagon a Rangoon, folle colorate di persone per le strade, allegri mercati, tipici ristoranti birmani e ritratti.

PERIODO ITALIANO

Il periodo italiano va dal 1970 al 2004.

Rientrando dai viaggi alterna coloratissime tele di prati fioriti e serre, allegri banchetti di mercati e piccoli borghi collinari a più melanconiche periferie suburbane. Termina la sua produzione rappresentando il drammatico attacco alle torri gemelle e le bombe su Baghdad.